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Il progetto ha ridefinito la percezione e il rapporto con l’esterno di un rustico immerso nella campagna veneta in cui l’inserimento di una piscina interrata e una ridistribuzione spaziale della viabilità e del verde hanno elevato il luogo da anonimo a luogo con un proprio carattere, nel rispetto del contesto. La piscina è stata volutamente posizionata al centro e leggermente rialzata sia per ragioni di dominio sul resto sia per ragioni pratiche di distanza dagli alberi esistenti e dai loro coni d’ombra. Dopo aver operato alcuni spostamenti di esemplari nel modo più funzionale al nuovo progetto è stata creato un fondale perimetrale di forma sinuosa in modo da non percepire la regolarità del lotto ed enfatizzare la sensazione “immersiva” nella natura. L’obbiettivo è stato quello di veicolare le viste proprio con l’utilizzo delle nuove masse arbustive, talvolta occultando talvolta aprendo, ottenendo un’ambientazione semplice e intuitiva in cui il concetto di armonia non dev’essere spiegato ma “sentito”. Particolare attenzione è stata messa nell’accostamento cromatico stagionale (fioriture, foliage, cortecce) e nell’utilizzo di arbusti con fogliame e texture in alternanza. Un approccio olistico è sempre garanzia di un benessere completo per i luoghi dell’abitare.
L’ampiamento del lotto di pertinenza di una villa contemporanea ha permesso la progettazione di una piscina interrata e lo sviluppo di un giardino che assicurasse un’adeguata privacy e una godibilità dell’area soprattutto nel periodo primaverile estivo. Rimossa la recinzione è stato creato un collegamento con la piscina a skimmer e relativo solarium in gres, posizionata a margine del lotto in modo da valorizzare un vecchio muro in ciotoli e mattoni ed avere un bel fondale in profondità. Le linee rigide sono smussate da una composizione con un piano dominante composta da alberatura a portamento fastigiato (Pyrus “chantecleer” Carpinus “pyramidalis) e da un piano dominato con arbusti ed erbacee perenni a prevalente fioritura primaverile -estiva. Un parterre regolare di tappeto erboso dilata lo spazio e permette di vivere totalmente l’area. Il risultato finale del progetto è la cancellazione di ogni segno di “spazio aggiunto”, ottenendo una percezione unitaria che valorizza ulteriormente la villa.
Il progetto di restyling di questa dimora ha interessato oltreché l’interno anche l’esterno, ridisegnando completamente gli ambienti all’insegna della continuità e della permeabilità visiva. L’inserimento di una veranda dal design contemporaneo ad est diventa il punto di osservazione privilegiato sul verde, in cui poter ammirare e percepire i cromatismi stagionali, il movimento del fogliame il suono dell’acqua e vivere un’esperienza sensoriale “olistica”, orientata al benessere di chi ci abita. Il bianco è il colore dominante, associato a sfondi con varie tonalità di verde, in un gioco di contrasti di grande fascino ed eleganza senza tempo. L’interior design si fonde con l’outdoor design creando un luogo poetico in cui potersi rigenerare e placare la frenesia del vivere attuale.
Una barchessa adiacente al corpo di Villa: immagine spesso ricorrente nella campagna veneta.
Il recupero ad uso residenziale ha richiesto la ridefinizione totale degli spazi esterni con un approccio rispettoso del contesto vincolato ma mediato dalle esigenze del vivere attuale.
Un grande prato di forma quadrata rievoca, sul fronte barchessa, l’ingombro dell’aia, spazio utilizzato in passato per l’essicazione dei cereali. La vocazione produttiva del sito è richiamata dalla realizzazione, a ridosso del muro di cinta, di aiuole rialzate in corten in cui coltivare ortaggi, frutti e fiori recisi, lasciando a vista i contrafforti del muro stesso.
Dalla parte opposta Carpini e Lagestroemie, inserite in aiuole tappezzate con Convallaria, occludono la vista del parcheggio e del percorso carrabile. Sul fonte Villa una pavimentazione in trachite euganea “a correre” diviene un tappeto che ospita la vita all’esterno nella bella stagione : una cornice sobria ed elegante allo stesso tempo.
Una residenza di prestigio con una distribuzione volumetrica molto articolata inserita in un lotto di oltre due ettari di terreno nella campagna veneta.
L’imponenza del costruito e le esigenze espresse dalla committenza hanno trovato sintesi nella progettazione di un parco privato che attinge ai canoni formali del giardino classico per le zone di rappresentanza adiacenti alla Villa per poi stemperarsi con uno stile paesaggistico e naturale proprio dell’influenza inglese, accentuato da leggeri e dolci movimenti del terreno.
Si susseguono ampie radure dominate dal verde del prato punteggiato dalla presenza di esemplari maturi di alberi dalla foggia architettonica (Faggi, Querce, Cedri) ad una barriera perimetrale composta da Alberi ed arbusti con andamento digradante verso il punto di osservazione, definito da un sinuoso percorso pedonale che collega tutte le aree del parco.
L’alternarsi di fioriture stagionali, cromatismi autunnali, texture di cortecce, gazebo in ferro forgiato, una grande orangerie in vetro e metallo, una fontana decorativa crea una sequenza e una quantità di episodi che non lascia indifferenti in qualsiasi stagione si viva l’esterno.
Il gioco di prospettive è particolarmente gradevole anche dall’interno della residenza con un continuo rimando tra viste prossime lontane che fanno percepire il parco con una dimensione indefinita, non misurabile.
Diverse esposizioni come il pieno sole, l’ombra leggera o perenne delle chiome hanno richiesto un attento studio delle essenze da utilizzare ottenendo alla fine un parco in cui la ricchezza botanica è ben rappresentata, quasi una collezione.
Un vecchio casale nelle colline di Asolo ha visto un imponente lavoro di recupero conservativo ed ampliamento, in parte ipogeo, di taglio decisamente moderno con il calcestruzzo a vista sapientemente lavorato.
Il lotto in proprietà si presentava come un versante collinare con molte esistenze arboree ed arbustive che occludevano la vista verso valle. Fin da subito il lavoro per sottrazione “togliendo e liberando” coni di visuale è sembrato l’approccio corretto e ha permesso di godere di una vista a 180 gradi sul paesaggio circostante, ottenendo una percezione che va ben oltre il limite fisico del lotto.
Nelle immediate vicinanze dell’edificio aree tappezzate con Rosmarino “prostratus” Teucrium fruticans Liriope graminifolia assicurano una vista suggestiva dall’interno di grandi vetrate unitamente ad un’ampia superficie a prato che rende praticabile l’area. Una bordura composta da Abelia “prostrata” e Hydrangea paniculata “little lime” funge da transizione tra la parte di giardino di pertinenza e la parte del parco che si fonde nel paesaggio asolano con l’alternanza tra la chioma tondeggiante degli Ulivi e la verticalità dei Cipressi.
Il progetto ha previsto la ridefinizione degli ingressi, la realizzazione di terre armate di consolidamento e la creazione del tetto con verde pensile intensivo con copertura di Lippia nodiflora .
In & Out in perfetta fusione in un’ambientazione in cui il tempo sembra fermarsi.